Maria mit Kind und sechs Engeln

Position Perugia, San Domenico
Maria mit Kind und sechs Engeln
Duccio di Buoninsegna (1295–1315), Maria mit Kind und sechs Engeln, Perugia, San Domenico, jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 02: Duccio di Boninsegna, um 1304–1310, Bild 1/3
Duccio di Buoninsegna (1295–1315), Maria mit Kind und sechs Engeln, Perugia, San Domenico, jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 02: Duccio di Boninsegna, um 1304–1310, Bild 1/3
Duccio di Buoninsegna (1295–1315), Maria mit Kind und sechs Engeln, Perugia, San Domenico, jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 02: Duccio di Boninsegna, um 1304–1310, Bild 2/3
Duccio di Buoninsegna (1295–1315), Maria mit Kind und sechs Engeln, Perugia, San Domenico, jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 02: Duccio di Boninsegna, um 1304–1310, Bild 3/3

The Madonna col Bambino (Madonna and Child) from the church of San Domenico, Perugia, is ascribed to Duccio di Buoninsegna, the most important active Senese painter between the 13th and the 14th century. Starting from the beginning of the 14 century, the church was completely restructured, thanks to the income from indulgences issued by Pope Benedict XI with the aim to launch the Dominican order in the city again, blinded by a decades-old rivalry with the minor friars of San Francesco al Prato. The friars were then able to order new liturgy books and precious decorations, among which the polyptych for the main altar, perhaps commissioned to the Tuscan artist due to narrow relationships which linked the Perugian convent to the Senese since 1308. This panel is the central part of a polyptych composed of three or more overlapping parts, according to a usual scheme of early 14th century Senese art; the now lost side doors probably showed the busts of saints. The panels were framed by small columns, as traces of their capitals can still be seen in the central panel, beneath the arch framing the Virgin, and were probably surmounted by triangular cusps. The final composition was probably similar to the one in the Polyptych of Santa Maria di Valdiponte by Meo da Siena, painted in c. 1315 and incused on the important Duccio model.

Trained after Cimabue in Assisi, Duccio re-elaborates his painting by mixing it with stimuli from the bygone Byzantine culture (gold reflexes on the Virgin's cloak) and from the emergent French gothic art (sinuous edges, fluid outlines, elegance of shapes). Giotto's spatial novelties and his increased adherence to reality are evident in the original three quarters position of the Virgin, in the angels overlooking the scene, in the modeled cure of incarnates, in the chiaroscuro transparencies of Jesus' garments and in the white veil which took the place of the red. Byzantine maphorion. Also typical from the Senese school is the close relationship of looks and gestures between the Child who plays with the veil (a foreshadow of the gift of the veil by Mary before the Crucifixion) and the melancholic Mother who points at her child's foot, maybe a reference to the Crucifixion to come.

A Duccio di Buoninsegna, il più importante pittore senese attivo tra XIII e XIV secolo, si deve la Madonna col bambino proveniente dalla chiesa di San Domenico a Perugia. Dall'inizio del Trecento la chiesa fu completamente rinnovata grazie agli introiti dell'indulgenza plenaria che vi si lucrava per concessione di papa Benedetto XI, desideroso di rilanciare l'ordine domenicano in città, offuscato da una decennale rivalità con i minori di San Francesco al Prato; i frati poterono commissionare nuovi libri liturgici e preziosi arredi, tra cui il polittico per l'altare maggiore, affidato al maestro toscano forse per le strette relazioni che, a partire soprattutto dal 1308, legarono il convento perugino a quello senese. La tavola costituisce la parte centrale di un polittico composto da tre o più scomparti a piani sovrapposti, secondo uno schema consueto nell'arte senese di inizio Trecento; nelle perdute ante laterali doveva presentare figure di santi a mezzobusto. I pannelli erano inquadrati da colonnine divisorie, poiché alcune tracce dei capitelli sono ancora visibili nella tavola centrale, al di sotto dell'arco che inquadra la Vergine, ed erano probabilmente sormontati da cuspidi triangolari. L'impianto compositivo finale doveva presentarsi simile a quello del Polittico di Santa Maria di Valdiponte di Meo da Siena, dipinto intorno al 1315, che trae ispirazione proprio dall'importante modello duccesco.

Formatosi al seguito di Cimabue ad Assisi, Duccio ne rielabora la pittura fondendola con stimoli provenienti dalla passata cultura bizantina (lumeggiature d'oro sul mantello della Vergine) e dalla nascente arte gotica francese (orlature sinuose, linee fluide dei contorni, eleganza delle forme). Le novità spaziali giottesche e la maggiore aderenza al reale si evidenziano nell'originale posa di tre quarti della Vergine, negli angeli affacciati sulla scena, nel modellato degli incarnati, nelle trasparenze chiaroscurali della veste di Gesù e del velo bianco, che prende il posto del maphorion rosso bizantino. Tipico, infine, della scuola senese, l'intimo rapporto di sguardi e di gesti tra il Bambino che gioca col velo (prefigurazione del dono del velo da parte di Maria prima della Crocifissione narrato nei Vangeli apocrifi) e la Madre che, malinconica, ne indica il piedino forse alludendo al futuro martirio della Crocifissione.

Kunstwerke in der Umgebung (1380–1507)
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 02: Duccio di Boninsegna
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 02: Duccio di Boninsegna, Bild 1/4
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 02: Duccio di Boninsegna, Bild 1/4
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 02: Duccio di Boninsegna, Bild 2/4
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 02: Duccio di Boninsegna, Bild 3/4
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 02: Duccio di Boninsegna, Bild 4/4

In Vorbereitung: Paris, Musée d’Orsay; Paris, Musée des Arts décoratifs; L'Aquila, Museo Nazionale d'Abruzzo; Ascoli Piceno, Pinacoteca civica

ImpressumDatenschutz