Skulpturen für den Brunnen "in pede fori"

Position Perugia, Fontana "in pede fori"
Künstler
Arnolfo di Cambio
um 1235 Colle di Val d’Elsa - um 1302 Florenz
Skulpturen für den Brunnen "in pede fori"
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 1/10
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 1/10
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 2/10
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 3/10
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 4/10
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 5/10
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 6/10
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 7/10
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 8/10
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 9/10
Arnolfo di Cambio (1270–1300), Skulpturen für den Brunnen "in pede fori", Perugia, Fontana "in pede fori", jetzt Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, 1278–1281, Bild 10/10

Tra il 1280 e il 1281, su incarico del Comune di Perugia, Arnolfo di Cambio realizzò la fontana pubblica in pede fori, cioè nella parte della città riservata al mercato e alle esigenze quotidiane della popolazione, a metà circa dell'attuale Corso Vannucci, presso l'antica chiesa di Santa Maria del Mercato. Posta quasi in contrapposizione alla Fontana Maggiore, monumentale simbolo civico in capite, la fontana di Arnolfo rappresentava, plasticamente, il bisogno concreto dell'acqua, come elemento vitale per la comunità, con gli Assetati affiancati da due Giuristi, alludenti al buon governo della città, qui rappresentata attraverso le imponenti sculture in bronzo del Grifo e del Leone, fuse già nel 1274, poste a custodia del prezioso bene comune.

La Fontana del Grifo e del Leone, non meno importante e solenne di quella dei Pisano, ebbe vita breve: forse a causa di un guasto all'acquedotto fu presto smontata: nel 1301 i bronzi furono collocati sulla facciata nord di Palazzo dei Priori, sopra la porta dell'attuale Sala dei Notari, e nel 1308 le pietre della fonte che ancora restavano furono reimpiegate nella scalinata della chiesa di Sant'Ercolano. Questione aperta e dibattuta è la ricostruzione della fontana, non essendo sufficienti a dare certezze le poche tracce documentarie pervenute e le cinque statue in marmo di Carrara qui esposte. Durante il breve soggiorno a Perugia, ventiquattro giorni compresi gli otto impiegati per il viaggio, Arnolfo ebbe solo il tempo di montare le sue sculture su una struttura architettonica già in precedenza progettata e messa in opera, grazie alla sapiente direzione di fra' Bevignate. Dai documenti si evince, inoltre, che la fonte doveva avere due vasche a pianta rettangolare, sollevate da terra e addossate ad una parete. Dalla vasca superiore l'acqua scendeva per caduta in quella sottostante, da cui si poteva attingere. L'uso quotidiano consigliò di rivestire il bacino inferiore di semplici specchiature in pietra rosa delle vicine cave del Subasio, incorniciate da pietra bianca di Trevi. La decorazione scultorea fu esclusivamente riservata al bacino superiore, più in vista e meno esposto a possibili danni dei fruitori. Qui doveva snodarsi un fregio composto da sculture ad altorilievo e altre a tuttotondo. Il materiale impiegato, il marmo bianco di Čarrara, e la tecnica di lavorazione di quattro dei cinque pezzi conservati presuppongono una loro visione frontale e, quindi, una collocazione sul lato lungo della vasca: il Giurista acefalo occupava la posizione mediana, alla sua destra e alla sua sinistra dovevano essere collocati rispettivamente il Malato e la Donna con brocca, parte di un fregio che comprendeva almeno altre due figure; sull'angolo destro era posto l'altro Giurista, cui doveva far da pendant un'analoga scultura andata perduta. Il quinto rilievo, il solo ad essere scolpito in marmo di Carrara venato, presuppone una visione laterale; doveva essere posto sul fianco sinistro della vasca, l'unica angolatura che consente la visione del volto e delle mani della Vecchia alla fonte.

I cinque esemplari superstiti costituiscono una testimonianza preziosa del linguaggio di Arnolfo che rivisita, in chiave personale e autonoma, la coeva plastica francese, dando alle forme gotiche un'interpretazione che risente dell'alunnato presso Nicola Pisano e dello studio delle sculture antiche, intrise di realismo, espresso nel gesto sicuro e naturale dei due personaggi seduti su scranni in atto di scrivere e nel pathos dei tre assetati.

Il Grifo e il Leone dovevano, invece, essere collocati su sostegni autonomi, svincolati dal complesso architettonico scultoreo di Arnolfo ma al contempo perfettamente armonizzati con esso e indispensabili alla comprensione del significato civico del monumento.

Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Bild 1/9
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Bild 1/9
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Bild 2/9
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Bild 3/9
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Bild 4/9
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Bild 5/9
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Bild 6/9
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Bild 7/9
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Bild 8/9
Perugia, Nationalgalerie von Umbrien (Galleria nazionale dell'Umbria), 01: Nicola a Giovanni Pisano, Arnolfo di Cambio, Bild 9/9

In Vorbereitung: Paris, Musée d’Orsay; Paris, Musée des Arts décoratifs; L'Aquila, Museo Nazionale d'Abruzzo; Ascoli Piceno, Pinacoteca civica

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